X-Men Giorni Di Un Futuro Passato – Il Potere Più Grande

X-Men Giorni Di Un Futuro Passato – Il Potere Più Grande

Quinta re-incarnazione per i più famosi Mutanti del mondo dei fumetti. Stavolta alla regia torna Bryan Singer, che aveva diretto i primi due episodi (con buoni risultati) più di dieci anni fa, per poi passare all’altra sponda (il Superman dei rivali della Marvel, ovvero la DC… E qui invece con pessimi risultati, subito, o quasi, sostituito da Zack Snyder).

Naturale che questo ritorno, dovuto alla rinuncia dell’uomo del rilancio della grande X, ovvero Matthew Vaughn, abbia suscitato qualche perplessità. Anche perchè La trama di questo episodio è una degli archi narrativi più importanti del fumetto mainstream USA, Giorni di Un Futuro Passato, scritto da Chris Claremont: per gli amanti del settore, è l’equivalente di uno dei libri della Bibbia. Insomma, bel rischio corso dalla Fox di farsi odiare per sempre dai fan della Marvel.

Vediamo dunque: Logan/Wolverine viene inviato nel passato per scongiurare un futuro fatto di campi di concentramento per mutanti e potenziali tali (quasi tutto il genere umano!) e dominato dalla minaccia di androidi cacciatori e micidiali. Dovrà unire il suo non ancora mentore Xavier ed il suo non ancora nemico Magneto, per fermare corso del tempo.

iniziamo subito dalla fine: X-Men GDUFP è in assoluto il miglior film della serie, immaginifico, cupo, pop, adulto, e merita di essere considerato uno dei migliori cinefumetti Marvel, al pari dei vari Spiderman 2 (versione di Raimi, e niente a che vedere con il teen drama attualmente in circolazione…), il primo Iron Man e The Avengers.

Le duplici interpretazioni di Xavier (James Mc Avoy, bravissimo, e l’iconico Patrick Stewart) e Magneto (Michael Fassbender, perfetto come sempre, e il monumentale Ian McKellen), sono cosi perfettamente combinate, da rendere lo sfasamento spazio-temporale ricorrente nel film assolutamente comprensibile anche a chi non conosce la storia dall’inizio. Con Logan (Hugh Jackman che stravolge il personaggio, da allievo recalcitrante a maestro necessario, in modo mirabile) e Mystique (Jennifer Lawrence) enigmatico e credibilissimo perno della storia, e vera e propria metafora del potere  delle nostre scelte, completano un quartetto davvero da applausi. A questi si aggiungono un Bestia umano e fragile, un Quicksilver semi-divino e una pletora di personaggi di ieri, oggi e domani e che, a dimostrazione della bontà del film, non sembrano troppa carne al fuoco.

I dialoghi sono davvero ottimi, di grande impatto, sintetici, ma potenti e memorabili come lo erano gli originali su carta, ma perfettamente credibili sul grande schermo; gli X-Men sono sempre stati uno dei fumetti più forti da un punto di vista psicologico e tracciano parallelismi sociologici (l’emarginazione, la diversità, il melting pot evolutivo rispetto alla predominanza di razza…) sempre attuali, e forse ancora di più oggi, dove non è per niente scontato che il domani sarà migliore dell’oggi.  Altro elemento positivo, sono gli inserti umoristici, a differenza di altri cinefumetti (Thor, piuttosto che l’ultimo Spiderman) dove sembrano meramente riempitivi, stavolta perfettamente in linea e anzi azzeccati per rendere ancora più tridimensionali i personaggi. Ancora notevoli le ambientazioni storiche che dopo gli anni ’60 dell’episodio precedente, stavolta delineano in modo eccelso gli anni ’70 (molto intrigante come inseriscono l’assassinio di JFK all’interno della storia), e la musica è giustamente maestosa e magniloquente come merita una storia così monumentale.

Due ore e venti minuti, scorrevolissimi e emozionanti, che non potranno non entusiasmare i fan della serie. In definitiva, uno dei migliori prodotti usciti di recente, con un messaggio profondo e lineare, che parla dentro ad ognuno di noi: la speranza in un futuro migliore, il potere più grande dell’umanità, è  concreta solo se ti prendi in carico che qualcosa succeda, ed inizia dal decidere di credere in qualcosa. Di più grande. VOTO:8,5/10

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