Tutti vogliono qualcosa! – nostalgia anni ‘80

Tutti vogliono qualcosa! – nostalgia anni ‘80

Il seguito spirituale a La Vita è un Sogno, film relativamente  sconosciuto in Italia, o almeno questa è l’intenzione  del regista Richard  Linklater, forse il più antropologico  dei registi made in usa (per fare un esempio,  suo il titanico  Boyhood, film girato in un arco di 12 anni). Laddove però  quello raccontava di un passaggio  generazionale  degli anni 70, qui siamo all’inizio dei favolosi anni 80.

Tutti vogliono  qualcosa  vuole raccontare  i 3 giorni di transizione  tra le scuole superiori  e l’università,  e lo fa attraverso le bravate di un gruppo di studenti giocatori  di baseball di un’immaginaria università  del Texas, un weekend fatto di feste e  ragazze  da rimorchiare.  il Protagonista è  Jake, con lui tutta  una serie  di personaggi, il leader Mcxxx, il filosofico  Finn, il fricchettone willoughby, lo schizzato Nice, ecc.

La trama, incredibile  ma vero,  finisce praticamente  qui, eccezion fatta per gli ultimi 10’. Il film di Linklater è un vero e proprio tuffo in un periodo, storico e della vita, dove non ci sono conseguenze, ma solo un’interminabile serie  di sballi.

Da  un  punto di vista della ricreazione del periodo  storico, TVQ è splendido. Gli abiti, le polo infilate nei jeans, i pantaloncini strettissimi, i capelli vaporosi, i baffi alla Magnum PI, i colori saturi;  e poi gli ultimi  giorni  della disco music, i punk, le feste a tema. Per chi se li ricorda,  davvero un tuffo al cuore, per di più abbinati a una selezione  musicale davvero spettacolare,  da the Knacks ai Queen, passando per Pink Floyd e Rappers Delight.

Il problema  è  tutto il resto: non succede pressoché  niente, se non un’ infinita serie di feste. Ci vogliono  ben 80’ per vedere  i giocatori  di baseball  allenarsi, e anche  in quel caso, tutto si riduce ad una serie di rituali  (quasi  sempre scherzi pesanti) di passaggio tra anziani  e matricole. Rispetto a La Febbre del Sabato Sera o aUn Mercoledì  daLeoni, tanto per citarne due, non sembra davvero cosi interessante, manca di una storia, di u ‘epica; vero che eventuali dissertazioni  filosofiche  sono lasciate ai due intellettuali del gruppo, ovvero Willoughby (non casualmente il più legato agli anni 70) e allo scanzonato Finn (che meglio coglie  lo spirito dei leggeri anni 80),ma quando si arriva all’inizio della storia di Jake con beverly, di tempo sembra essere  rimasto poco (anche metaforicamente ), tanto che solo negli ultimi minuti, il film si ammanta di una malinconia molto peculiare, non casualmente in corrispondenza della prima lezione. È la fine dell’inizio o l’inizio  della fine? Il sogno finisce o inizia qui?

Attori sconosciuti, nessuno secondo noi particolarmente  memorabile, questo film di Linklater, ci lascia un po’ esterrefatti, e se forse ci sembra di averne compresi  gli intenti, molto meno ci sembra di aver capito il senso di 2 ore cosi, con svariati  passaggi che ci sembrano più  che superflui (la festa punk, la seconda serata in discoteca) in quello  che alla fine appare solo un divertissement per chi era adolescente negli anni 80.

Frizzante come una canzone degli Spandau Ballet, e altrettanto effimero.  Voto: 5,5/10

CATEGORIES
TAGS
Share This

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus (0 )