Tomorrowland – Il Manifesto del Futuro targato Disney

Brad Bird, ex regista della Pixar (suoi Gli Incredibili, Ratatouille e Up), si getta nella sua seconda opera in carne ossa dopo Protocollo Fantasma della serie Mission:Impossible.

Casey, adolescente sognatrice e straordinaria meccanica, viene catapultata in un mondo tecnologico ed avanzatissimo, ma solo per qualche minuto: cercherà di tornarci a tutti i costi con l’aiuto di Athena, piccolo robot antropomorfo, e Frank Walker, geniale inventore,  ed ex bambino prodigio, entrambi a loro volta provenienti da quel mondo: Tomorrowland. Una serie di robot cercheranno di impedire al trio di tornarci… ma i tre hanno uno scopo più importante del semplice turismo: salvare il mondo da quello che a noi ci appare un futuro destinato alla auto-distruzione.

Tomorrowland è un film Disney a tutti gli effetti, quindi aspettatevi tutto il pacchetto: bambini prodigio, spesso orfani, adulti senza speranza, effetti speciali, tante gag e taanto ottimismo di fondo, che forse è l’aspetto più interessante dell’opera di Bird. In effetti, pensando a tutti i più recenti film di fantascienza, e sto parlando degli ultimi 15 anni (facciamo da Matrix in poi), ognuno dei futuri che ci vengono dipinti sono prettamente distopici, ovvero partono dal presupposto che il nostro futuro non è per niente rosa,anzi… e alzi la mano che non pensa che il nostro presente non ci lasci presupporre il peggio. Tomorrowland invece ci dice: il futuro non è deciso, ma dobbiamo fare qualcosa. Non fare niente, o l’idea di fondo che ormai non si può più fare niente, equivale alla classica profezia che si autoavvera, che ha un grande inconscio vantaggio: non costa fatica, e i mass media (evidente la metafora nel film) non fanno altro che incoraggiarci in questo lento genocidio: pensa  a te, difenditi dall’esterno, consuma e goditi quello che puoi finchè puoi. Piccola perla: tra i vari omaggi inseriti a tutto il mondo Disney, lo skyline di Tomorrowland è lo stesso di Disneyland (quello del logo, per intenderci), così come la musica che si sente alla Fiera Scientifica del 1964 è quella che si può tuttora sentire nei grandi parchi Disney.

Purtroppo, ed è un peccato, aspettatevi un film che si rivolge ad un pubblico pre-adolescenziale (dai 12 in giù): troppe scene messe li per stupire visivamente e basta, recitazioni cartoonesche (si salva Hugh Laurie, lo pseudo-cattivo della storia, ma non George Clooney; le ragazze scelte come protagoniste poi sono improponibili),una musica (niente poco di meno che Michael Giacchino, quello di Lost per intenderci), invadente e stantia replica di una qualunque cosa di John Williams,  e la trama che per tutto il primo tempo (un’ora!) non decolla mai (tanti gli sbadigli in sala). Meglio il secondo tempo, ma ormai è tardi: non bastano alcune trovate interessanti come la Torre Eiffel come base missilistica nascosta (evidentemente Bird adora girare a Parigi, vedi sia Ratatouille che Gli Incredbili), l’esistenza di un nucleo di illuminati, i Plus Ultra che provano a influenzare il mondo verso un futuro migliore ( i primi 4: Edison,Tesla, Verne e appunto Eiffel, 2 americani e 2 francesi… vedi commento sopra), e l’idea di come i Media non si limitano a raccontare la realtà, ma dipingendola a tinte fosche, “nutrono” i peggiori istinti dell’umanità indirizzandola attivamente verso l’autodistru,zione.

Per tanti versi, anche come mood (basta vedere i volti dei ragazzi, o fare mente locale sullo score musicale), Tomorrowland è un film che sembra qualcosa che avrebbe potuto girare Spielberg 35 anni fa, ovviamente aggiornato con gli effetti speciali di oggi, ma come dire: fuori tempo massimo. Forse ne sarebbe venuto fuori un bel cartone animato (con un 30’ in meno, però), così il rischio è che si annoieranno tutti.

Temiamo il terzo megaflop in carne ed ossa di fila per il Grande Topo dopo John Carter e The Lone Ranger… Morale? A ciascuno il suo. VOTO: 5/10

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