The Menu – Altro che Hell’s Kitchen

Se c’è un fenomeno televisivo che ha accomunato il mondo intero ,è quello degli show televisivi a base di cuochi e aspiranti cuochi, dove quasi inevitabilmente emerge un mondo (più o meno verosimile) di chef sadici stile Tana delle Tigri e apprendisti disposti a qualunque umiliazione per fare carriera, oltre ad un pubblico di critici feroci e appassionati che in genere non sanno cuocere un uovo sodo. Un po’ come quando Azzurra o Luna Rossa rischiano di vincere l’America’s Cup e tutti si scoprono esperti marinai dall’alto di un paio di giri in barca, e a volte neanche quello.
In tutto questo Mark Mylod, non proprio nutritissimo il suo score, classe 1956 e soprattutto tanta televisione dirige The Menu. Si dice che in realtà, Mylod abbia sostituito il ben più quotato Alexander Payne, uscito all’ultimo minuto per motivi non noti. Come è venuto fuori il suo Menù?
Trama da thriller grottesco: 12 ospiti di un esclusivo e costosissimo ristorante su un’isola scoprono che non solo non possono andarsene, ma che alla fine nessuno di loro è destinato a sopravvivere. Ci sono la coppia matura, l’attore un po’ cotto e la sua amante stellina del cinema, i critici culinari, i ricchi rappresentanti della finanza e soprattutto l’appasionato Tyler/Nicholas Hoult e la sua amica Margot /Anya Taylor Joy… In tutto questo conduce le danze il geniale ma pazzo Julian Slowik / Ralph Fiennes che comanda a bacchetta la sua brigata.

The Menu è esattamente quello che ci siamo detti: una satira sulla esagerata fascinazione del mondo d’oggi verso l’alta cucina, ormai priva o quasi della sua funzione primaria (nutrire persone) con un consumo fuori norma di poche risorse destinata a soddisfare i capricci di pochi ricchi. Evidente quindi il riferimento alla metafora sullo stato del Pianeta, che non può che avere un finale (indovinate quale).

Grottesco e a tratti pura Commedia Nera (e anche Splatter), The Menu è un film che ha il pregio di essere ben scrittoe ben recitato, anche perché dotato di un cast veramente di alto livello, Ralph Fiennes in primis, ma anche gli attori con le parti meno importanti, è ha il pregio di ridicolizzare la pseudo-filosofia (bellissime le presentazioni di piatti tanto elaborati quanto irritanti per un avventore comune) di cui è imbevuta una generazione di chef tipo Gordon Ramsey, Carlo Cracco, Bruno Barbieri, ecc, che dovrebbe essere grata del successo che ha garantito loro una notorietà da mass/social media, ma che, salvo casi rari alla Jamie Oliver, non ha quasi niente da dire e di certonon rappresenta uno stile di vita sostenibile per i più, incluso una massa adorante di fans, più o meno interessati.

Detto questo, The Menu rappresenta un piatto ricercato nel concetto, raffinato visivamente ma che non mantiene tutte le aspettative, nel senso che è un thriller che finisce esattamente come ce lo aspettiamo, e quindi manca di un ingrediente fondamentale. Continuando la metafora: la portata principale non regge rispetto agli antipasti. Gustoso, ma non da stella Michelin. VOTO: 7/10

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