
The Amazing Spiderman 2 – Il Ritorno Del Tessiragnatele (e 4…)
Due anni dopo il primo episodio della seconda serie, ritorna sul grande schermo il più famoso dei personaggi della scuderia di fumetti Marvel, peraltro e paradossalmente, uno dei pochi che i potenti Marvel Studios non producono. È tempo di entrare nel mondo dell’universitá per il neo-diplomato Peter Parker (Andrew Garfield). E mentre persegue la sua carriera di fotografo, la fidanzata Gwen (Emma Stone) viene assunta come stagista dalla potente Oscorp, specializzata in innovazioni scientifiche, spesso top secret, e spesso non completamente etiche, e a capo della quale, adesso siede Harry Osborn (Dane DeHaan), vecchio amico di Peter con il quale riallaccia un’amicizia. Ma i destini dei due sono destinati a scontrarsi: sono eredi di segreti che li porteranno ad indossare i panni di Spiderman e Green Goblin l’uno contro l’altro, quest’ultimo supportato dal potente Electro (Jamie Foxx).
Se la trama vi sembra piuttosto soap-operistica più che super-eroistica, beh, sappiate che in realtà succede anche molto altro, e i personaggi presentati nel film sono una valanga: e proprio la narrazione, che si perde in mille rivoli, sembra essere il punto debole di questo film. TAS2 prova a condensare qualcosa come 50 anni di fumetto, mixando oltretutto la serie tradizionale, e quella Ultimate, ovvero una serie parallela parzialmente “revisionista” e decisamente indirizzata al pubblico teen. Il risultato sono due ore e venti minuti dove le scene romantiche e un pò mielose, si alternano a scene di combattimento coloratissime ed ipercinetiche, il tutto condito con molte gag (marchio di fabbrica da sempre del Tessiragnatele), tante gag, anche troppe gag, che veramente sembrano strizzare l’occhio allo spettatore under 15.
La fedeltà al fumetto non è particolarmente stretta, anzi (in particolare il personaggio di Gwen è lontanissimo dall’originale, cosi come ad esempio Electro, o i genitori di Peter e Harry – che di fatto dovrebbe essere il vero primo Green Goblin), ma non è questo il problema, anzi ben vengano delle rivisitazioni rispetto alla continuity di 40 anni fa in un prodotto come questo: ma quello che colpisce è come molte sottotrame ed alcune delle scene più famose di tutti i tempi di Spiderman sono veramente sviluppate male ed in alcuni casi sprecate (senza volervi rovinare la visione, i fan rimarranno delusi da come viene svolto un avvenimento capitale nella storia di Spiderman e del fumetto USA in generale datato 1973: diciamo solo che ha a che fare col salvataggio di Gwen).
Intendiamoci, non è tutto cosi male: le scene di combattimento con Spiderman che svolazza da palazzo a palazzo sono spettacolari, ed Andrew Garfield è un Peter Parker meno nerd, ma complessivamente migliore di Toby McGuire della prima serie.
La critica principale è che il regista Marc Webb tenta di fondere il DNA di un’opera a questo punto che dura da 50 anni con prodotti abbondantemente soap-teen come Twilight e Hunger Games… E vi assicuriamo che due ore e venti sono allo stesso tempo poche per tutto il materiale contenuto e troppe per il ritmo effettivo: dispiace dirlo, ma è proprio cattiva regia.
TAS2 alla fine risulta essere uno strano animale, nè carne nè pesce: e se il confronto con il quasi-autoriale Spiderman 2 di Raimi del 2004 è assolutamente impietoso, purtroppo dobbiamo registrare come sia decisamente un passo indietro anche rispetto al primo episodio di due anni fa.
Sfocato. VOTO: 6/10