Real Steel – Sotto l’Acciaio

Real Steel – Sotto l’Acciaio

Mixate bene un po’ di Warrior, Rocky, Transformers, fatelo distribuire dalla Walt Disney e cosa ottenete? Real Steel.

Il film, basato vagamente su un racconto di Matheson (lo stesso di Io Sono Leggenda e The Box), narra di un ex pugile, ora allenatore/pilota di robot da combattimento, (Hugh Jackman)  che nel prossimo futuro prenderanno il posto degli esseri umani nella boxe, che insieme al figlio (appena ritrovato, ma solo temporaneamente), sfideranno il cattivissimo e cromatissimo robot campione del mondo, di proprietà di una multinazionale russo-giapponese, con Atom, un vecchio robot ripescato dal ferrovecchio…

Come si può immaginare dalla trama, Real Steel apre la stagione natalizia dei film per la famiglia con un buon prodotto, diretto da Shawn Levy di Una Notte al Museo. Gli ingredienti per una serata di popcorn e buoni sentimenti ci sono tutti: il padre che impara ad amare il figlio e recupera il rapporto con la bella (Evangeline Lilly della serie Lost), il trio di perdenti (padre, figlio e robot) che con un po’ di fortuna e qualche asso nella manica (nascosto sotto la scorza indurita di tutti e 3), riescono ad ottenere la chance più importante della vita. Come nel Mago di Oz, il cuore è la parte più importante dell’Uomo di Latta, non la sua corazza.

In definitiva, si tratta di un film “artigianale”, nel senso che è costruito e sviluppato nello stile più classico di Hollywood, con qualche spunto simpatico (la scena finale è una citazione-facile facile- di… indovinate quale film? Con tanto di musica ispirata allo stesso film), qualche ammiccamento di troppo al pubblico di teenager, che comunque è il target del film (la scena del balletto col robot), e qualche occasione mancata (Atom, che è dotato di una particolarissima capacità di riproduzione dei movimenti – non più sviluppata in modelli successivi- sembra nascondere un segreto, come suggerisce il bambino e una scena dove il robot si specchia e sembra avere una sua consapevolezza/anima. Peccato perché si poteva sviluppare davvero su una strada interessante).

Poco altro de segnalare, tutto onesto e poco più, qualche punto in più per la qualità delle animazioni dei robot (ormai gli effetti digitali sono indistinguibili dalla realtà). Intendiamoci, anni luce dai cinepanettoni nostrani… VOTO: 6,5/10

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