
Paradiso Amaro – L’Arcipelago degli Affetti
Attesissima nuova opera di Alexander Payne, uno dei più originali e caratteristici registi statunitensi degli ultimi quindici anni (seppur non particolarmente prolifico), Paradiso Amaro è la storia di una fine e di un inizio.
Matt King (George Clooney), avvocato e ricco proprietario terriero alle Hawaii in rappresentanza di una ricca famiglia di cugini uniti però soltanto dalla ricca proprietà comune, sta per chiudere la prima parte della sua vita: sua moglie sta per morire in seguito ad un incidente e, prima di staccare le macchine che la tengono in vita, deve avvertire tutti coloro che la amavano. Scopre però che la moglie aveva una relazione clandestina, e stava per chiedergli il divorzio…
Ambientata alle Hawaii, il film vedrà Matt impegnato a recuperare il rapporto con le figlie, ormai parzialmente compromesso (soprattutto con la maggiore), cercare di portare a buon fine la vendita di un angolo di paradiso spinto dai cugini, e, infine, incontrare quello che era stato l’amante della moglie. Paradiso Amaro è un film che parla di legami, quelli meramente formali del sangue, e quelli invece creati e coltivati giorno dopo giorno… non perché siamo nati da uno stesso progenitore siamo legati, ma nell’energia che ognuno dedica all’altro, per il tempo che si passa assieme. Non incidentalmente, come ribadito nel film, il film è ambientato in un arcipelago, metafora dei nostri affetti, non cristallizzati, non dovuti… ognuno un’isola che, in mancanza di quella energia, tende ad allontanarsi dalle altre. Una reazione esogena, dove ognuno dà e riceve… alla fine della pellicola, sarà molto più “famiglia” Sid (amico apparentemente superficiale della figlia, ma con una ingenua e sincera saggezza di fondo) che qualsiasi dei cugini di Matt, che addirittura festeggiano la vendita della proprietà mentre la moglie di Matt muore.
Molto intensa la performance di George Clooney, qui un imbolsito Giobbe mimetizzato con sformate camicie a fiori in mezzo alla popolazione locale, ma che imprime al suo personaggio un misto di amarezza per il tempo perso e di volontà nel far funzionare le cose per le persone che ama… è di fronte ad un nuovo inizio, consapevole di quanta energia sarà necessaria. Nomination all’oscar meritata, interessante vedere se bisserà il premio ottenuto con Syriana. Molto più simile a A Proposito di Schmidt piuttosto che Sideways, Paradiso Amaro rappresenta una storia intensa e reale… Curiosa la scelta di non tradurre il titolo originale The Descendants (ovvero i Discendenti o Gli Eredi, sia nel senso della famiglia stretta che dei cugini che discendevano dallo stesso proprietario terriero), che ovviamente ha tutt’altra capacità evocativa. Da comprendere nel suo senso più profondo ed universale. Voto: 7,5/10