MAD MAX: Fury Road – Il Futuro è una Follia chiamata Speranza
Inutile stare a chiedersi se i remake o i reboot (come si usa dire adesso) non siano altro che scorciatoie di marketing o siano semplicemente mortificanti per la creatività. In fin dei conti, ci sono pessimi remake (Saranno Famosi), ancor peggiori reboot (The Karate Kid), ma anche buoni prodotti (La Cosa), addirittura migliori dell’originale. Il cinema non è forse più ricco per avere sia il Batman di Nolan che quello di Burton?
Allora – vi domanderete – a quale categoria appartiene Mad Max: Fury Road, successore della trilogia cult degli anni 70-80, peraltro diretto dallo stesso regista, ovvero George Miller, trentasei anni dopo l’originale? Alla fine della recensione, l’ardua sentenza.
MM:FR è a tutti gli effetti un reboot, anche se, per i fan della serie, sembra più riprendere le fila del secondo episodio della serie originale, cioè Il Guerriero Della Strada.
Il protagonista (Tom Hardy), che svelerà il suo nome praticamente dopo 1h30 l’inizio del film, è un solitario avventuriero in un mondo post-apocalittico e desertico del quale non sappiamo nulla se non che, attraverso dei flash feedback, scopriamo che ha perso un gruppo di persone evidentemente sotto la sua protezione (familiari? Disperati come lui?). Viene catturato da una delle gang che seminano il panico intorno a La Cittadella, governata dal megalomane Immortal Joe che possiede gli unici due beni che contano (il carburante e l’acqua) e, dunque, ha potere di vita e di morte sui suoi sudditi; una società distopica dove gli uomini sono mera forza lavoro o guerrieri, le donne riproduttrici o produttrici di latte, i vecchi tutti spazzatura, tranne quelli che comandano (tra cui Immortal Joe). Se ciò vi ricorda vagamente la nostra avanzata civiltà, probabilmente il regista è riuscito nel suo intento da cui, spesso, emerge la domanda: chi ha ucciso il Mondo?
Il nostro Max avrebbe un destino molto breve, essendo destinato a divenire una banca mobile del sangue, se non fosse che una serie di circostanze fortunate lo porta alla guida di un nuovo gruppo di disperati, composto da donne incinte in fuga e dall’Imperatrice Furiosa (Charlize Theron), traditrici di Immortal Joe. È una nuova speranza per Max? Una forma di redenzione in un mondo di pazzi?
MM:FR è un film di poche parole e di azione pura come non si vedeva da tempo. Delle due ore di film, il 90% risultano essere inseguimenti d’auto (o meglio di veicoli, visto che si tratta di accozzaglie fantasiose di carcasse di auto, camion, cisterne, ecc), con scene, peraltro, non in computer graphics ma vecchia scuola stuntmen, alcune delle quali francamente incredibili, il tutto trasportato nella dimensione che sarà familiare ai fan della vecchia serie: un deserto meraviglioso e terribile allo stesso tempo – per intenderci, a metà tra Dune e Ken il Guerriero – con personaggi cyber/steam punk a volte davvero immaginifici e tocchi molto kitsch (il chitarrista fiammeggiante come un tamburino di guerra, ad esempio). Proprio come il Dune di Herbert, Miller ha (ebbe) il pregio di realizzare un futuro distopico complesso, con una società imbarbarita dalla paura, ingegnerizzata alla mera sopravvivenza dal più forte e intorno al più forte.
La novità non sta tanto in Max (comunque molto buona l’interpretazione di Tom Hardy), ma nell’affiancargli un personaggio femminile tostissimo, l’Imperatrice Furiosa, che di sicuro sarà protagonista in un più che probabile sequel. Pellicola, dicevamo, distopica nel miglior senso fantascientifico, dove una società di pochi vecchi col potere concede lo stretto necessario ai sudditi per sopravvivere e promette ai giovani nient’altro che una morte gloriosa (cosa che ci fa fischiare le orecchie – vedi sopra).
Non abbiamo dubbi che un Quentin Tarantino troverà grandioso questo film. E il resto di noi? MM:FR all’inizio è elettrizzante, poi piacevole, alla fine ripetitivo. Forse due ore di inseguimenti e combattimenti, per quanto spettacolari, sono un po’ troppi, soprattutto se si tratta di qualcosa già visto più di 30 anni fa. Una gloriosa e folle fiammata di azione ed energia, e come tale si spegne. VOTO: 7/10