
Glass – Il Super-Puzzle di Shyamalan si ricompone
19 anni per chiudere una trilogia non sono pochi, soprattutto se si considera che il secondo dei 3 è uscito nel 2016. Narra la storia (o la leggenda) che il regista M. Night Shyamalan dopo il cult Unbreakable (2000 tondo tondo) aveva previsto di farne il seguito molto prima, sfortunatamente una serie pazzesca di flop al botteghino (uno su tutti L’Ultimo Dominatore dell’Aria, ma potremmo dilungarci) lo avevano reso il regista meno “finanziabile” del mondo. E dire che è l’inventore (beh, diciamo almeno il suo marchio di fabbrica) del cosiddetto “Shyamalan Twist”, uno stratagemma narrativo dove tutti i presupposti del film vengono rovesciati nelle ultime scene (e, quando funziona, lascia veramente sbigottito lo spettatore, vedi il Sesto Senso e, appunto, Unbreakable). Ma ci vollero 16 anni perché uscisse Split, il sequel più segreto del mondo (infatti viene svelato solo negli ultimi 2 minuti di quel film), ma tanto fu la sorpresa che lo resero uno dei successi imprevisti di quell’anno.
Insomma , il primo fu un cult (più un long-seller che un successo vero e proprio – ma forse il migliore cinefumetto mai realizzato), il secondo un outsider low budget (che rese 30 volte la spesa). E questo terzo? Glass mette insieme letteralmente i pezzi di questo mondo di supereroi e supercattivi minimalista dove David Dunn, Elijah Price e Kevin Crumb, Il Buono, Il Folle ed il Cattivo, si ritrovano in un ospedale psichiatrico: la D.ssa Staple li ha in cura presentando loro i loro “superpoteri” come semplicemente psicosi o malattie rare. Riusciranno a liberarsi e a dimostrare al mondo la “loro” verità? O, per parafrasare Elijah/Mr Glass, “ sono solo un errore nell’universo”?
Che peccato. Davvero. Questo è un film che lascia intravedere un potenziale enorme, inizia piano come tutti i film di Shyamalan (anche quelli scarsi), e sembra sempre sul punto di decollare con un climax epico, ma la verità è che stavolta il “twist” è meno forte del previsto, e dire che dopo i primi 2, da questo ci si aspettava un botto pazzesco (forse sarà anche per questo che la percezione sia così soft).
Vedere i 3 attori assieme, per un vecchio nerd e fumettofilo, è una gran soddisfazione: Dunn/Bruce Willis sornione e dolente come sempre, Jackson/Mr Glass (con una nota di merito per i traduttori: ristabilito il nome originale, rispetto a L’Uomo di Vetro, con un delizioso espediente narrativo) folle visionario stile Lex Luthor, e James McAvoy/l’Orda, (di gran lunga il più dotato dei 3) evangelizzatore multipersona bestiale e cannibale. Ognuna con la loro colorazione da “costume” del mondo di carta: Il Verde della Speranza, il Viola del Sapere, Il Giallo Ocra dell’Espiazione. E bello come vengono recuperati, oltre a Casey di Split, anche il figlio di David (lo stesso attore, in un ruolo alla Alfred di Batman) e la madre di Elijah.
Stavolta, però la magia non parte, il colpo rimane in canna, tanto che Elijah deve un po’ spiegare tutto alla fine, e in genere questo è un trucco che si fa quando qualcosa va storto nella sceneggiatura: vero che si dice che Shyamalan abbia tagliato 50’ del film (su 3 ore della versione originale), ma il finale così ci avrebbe convinto poco lo stesso, con una tesi affascinante (“perché se i superpoteri esistono, ne sappiamo così poco?”), ma con una scelta dello sviluppo un po’ loffia (la storia dell’ospedale psichiatrico e il climax finale un po’ sottotono) e con dei buchi narrativi non secondari (perché Elijah è in ospedale con gli altri è un mistero, visto che è “innocuo”. E che dire della foto di Joseph Dunn – il figlio di David- nella scuola di Casey? Indizio fuorviante? Scena tagliata di troppo? Ma non sono i soli).
Insomma: appena discreto. Peccato dicevamo, perché invece di essere un film per la nicchia dei nerd (e la scena che recupera la copertina del primo Superman, è un chicca per loro/noi), poteva essere una trilogia a metà tra Il Cavaliere Oscuro e Matrix, invece, proprio come il secondo dei due, dopo un esordio strepitoso, evapora alla distanza. Meno Super Del Previsto. VOTO: 6,5/10