Il Ponte delle Spie – Giustizia e Pace, centimetro dopo centimetro

Il Ponte delle Spie – Giustizia e Pace, centimetro dopo centimetro

Torna sugli schermi Steven Spielberg dopo 3 anni: allora fu con Lincoln, stavolta con il Ponte Delle Spie. E se il primo era un biopic che molto parlava della Costituzione degli Stati Uniti e di quanto sia stato faticoso mantenere unito il popolo americano sotto di essa, questo invece racconta di come sia facile mettere da parte quelle regole universali che differenziano una democrazia da una dittatura.

Torna con Spielberg Tom Hanks (al loro quarto film assieme), che interpreta l’avvocato James Donovan, specializzato (fino ad allora) in negoziazioni assicurative: siamo nel 1957, guerra fredda, e riceverà un duplice incarico dal Governo degli Stati Uniti, prima dovrà difendere una spia sovietica arrestata su suolo americano, Rudolf Abel, successivamente dovrà negoziare (senza un coinvolgimento diretto degli USA) con i sovietici lo scambio con un pilota abbattuto in Unione Sovietica. Arrivato in Germania Orientale, dove risiede la famiglia di Abel, la faccenda si complicherà: uno studente americano è stato pretestuosamente arrestato per spionaggio, e le autorità della DDR vogliono scambiarlo con Abel.

In effetti, più che un film, si tratta di due film, il primo un thriller legale, il secondo un film di spionaggio ma visto dalla parte dei negoziatori. La prima parte ci ricorda molto lo sviluppo de Il Buio Oltre La Siepe, con l’avvocato di solidi principi democratici che difende un imputato che tutti vorrebbero vedere sulla sedia elettrica, incluso il giudice, il governo che lo ha nominato, e persino i suoi familiari, ed anche lo stesso Abel avviserà Donovan (di cui riconosce il valore morale) di essere più cauto. A differenza del film con Gregory Peck (che, nel 1965, aveva acquisito i diritti per portare sullo schermo la storia di Donovan, ma poi non se ne fece niente), in realtà Abel è realmente colpevole, il che naturalmente rende ancora più estremo e lampante come il diritto alla difesa sia uno dei principi inderogabile della giustizia in uno stato di democrazia.

A dire la verità, ci piace molto di più la seconda parte, con Donovan che, umilmente ma senza mai arretrare si trova a negoziare con burocrazie assurde, giochi di potere e persino con i propri committenti; un centimetro alla volta, senza mai arrendersi all’arroganza, alla freddezza, alla rabbia, senza mai perdere di vista l’unico principio universale che tutti gli uomini riconoscono come vero in cuore loro: la vita umana è importante e va preservata. Intelligente e empatico, scava con arguzia ma anche calore e con decisione, scavalcando gli interessi personali di ciascuna parte, trovando alleati e sponde dove apparentemente non ce ne sono.

Il Film di Spielberg è ovviamente ben girato (come potrebbe essere diversamente?) e ha tra i suoi punti di forza le splendide ricostruzioni d’epoca, soprattutto quelle della ex DDR; e sono molto belle le musiche di Thomas Newman (che per la seconda volta in 40 anni lavora con Spielberg al posto del fedele John Williams), oltre che naturalmente le interpretazioni degli attori principali: solida quella di Tom Hanks (ormai il nuovo James Stewart del cinema USA da qualche anno), molto sottile quella di Mark Rylance (Abel), candidato all’Oscar. CI sembra che stavolta il problema sia la discontinuità del ritmo in una trama così spezzata in due tronconi, a volte veramente la tensione narrativa scende troppo di ritmo, e per quanto è comprensibile come Spielberg abbia voluto creare i presupposti per il rapporto di “amicizia” tra i due protagonisti, l’armonia globale del film avrebbe giovato di una prima parte più asciutta, inclusa tutta la parte sul background di pilota e studente (gli ostaggi americani) che alla fine appesantiscono senza aggiungere niente. Una tendenza che in molto cinema USA sta prendendo piede. Film candidato all’Oscar come miglior film, Il Ponte delle Spie rimane comunque un buon film,  ma saremmo stupiti se portasse a casa la statuetta a danno degli altri concorrenti. VOTO: 7/10

CATEGORIES
TAGS
Share This

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus (0 )