Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno – La Giustizia Risplende Oscura

Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno – La Giustizia Risplende Oscura

Tutte le grandi saghe hanno una fine, e così giunge il momento del Cavaliere Oscuro di Nolan. Stavolta, Batman (Christian Bale, ormai IL volto di Bruce Wayne) caduto in disgrazia in seguito all’episodio precedente, dovrà tornare dal suo ritiro, e sfidare Bane (Tom Hardy), allievo del suo stesso maestro e leader di una fazione rivoluzionaria che prenderà in ostaggio l’intera città di Gotham City. Lo aiuteranno in questa impresa il commissario Gordon (Gary Oldman), il tecnologo Fox (Morgan Freeman) ed il fedele Alfred (Michael Caine), nonché le new entry, l’ispettore Blake (Joseph Gordon Levitt) e l’ambigua Selina Kyle (Anne Hathaway, che non viene mai chiamata Catwoman nel film ma lo è di fatto)

Questo terzo capitolo mantiene quello stile realistico che ha fatto del Batman di Nolan un vero e proprio standard: un mondo dove supereroi e cattivi mascherati sono al limite della normalità… niente superpoteri, solo eccellenti combattenti con gadget tecnologici e scientifici. Non troverete colori sgargianti tipo Iron Man o Capitan America… del resto, questa è sempre stata la cifra stilistica del personaggio creato da Bob Kane nel ormai lontano 1939, persone comuni con forza di volontà straordinaria, in opposizione a Superman e Wonder Woman che sono sostanzialmente dei in mezzo agli uomini.

Cosa probabilmente differenzia questo capitolo dagli altri due, è il ritmo serratissimo, adrenalinico, dove le 2 ore e quaranta di film scorrono senza lasciar cadere mai la tensione. Le atmosfere plumbee che caratterizzano tutto il film danno un senso di ineluttabile, di nessuna salvezza possibile. Ed è da sottolineare la colonna sonora, fiati e percussioni spezzati  e sempre in crescendo che dettano il ritmo di questa epica rivincita.

Come nella miglior tradizione dei fumetti di un certo spessore, la chiave di lettura è molto potente e presenta interessantissimi dilemmi di natura sociale. I protagonisti in costume, come fossero personaggi mitologici (e di fatto lo sono), sono e rappresentano una sfaccettatura dell’umanità, con la quale conviviamo e nella quale ognuno di noi si impersona periodicamente… così come il Joker del secondo capitolo rappresentava la follia e la casualità che governa il nostro mondo così apparentemente razionale, Bane (e Selina Kyle) rappresentano l’esasperazione di una civiltà dove i molti hanno sempre di meno, ed i pochi hanno sempre di più, trincerandosi dietro sempre meno credibili concetti di pari opportunità. Tanti sono i richiami alla spietata cupidigia del sistema finanziario (che ormai vale come e più del sistema produttivo reale)  e alla dimensione rivoluzionaria degli Indignati di Occupy Wall Street.

Su questi, si staglia Batman, sotto la cui maschera si può celare chiunque, ed il concetto di un bene superiore e della fede incrollabile nella dignità dell’essere umano che, anche nei peggiori momenti, si “solleva” (al quale fa riferimento il titolo originale, The Dark Knight Rises) e trascina verso l’alto con sé un’ondata di suoi simili, la speranza imperfetta di un futuro migliore contro la barbarie certa di un medioevo della ragione.

Poco da dire… anche se probabilmente il secondo film della saga, complice anche un Heath Ledger/Joker in stato di grazia,  rimane superiore, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (purtroppo, ancora una volta, il titolo italiano tradisce di gran lunga il potente messaggio dell’originale), è e sicuramente rimarrà uno dei film da vedere in questa stagione. Difficile trovare un difetto (se non nel doppiaggio italiano, ma non è certo colpa di Nolan) in questa lettura adulta e profonda di un’icona pop della cultura occidentale. VOTO: 9/10

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