
X-Men: Dark Phoenix – La Seconda Volta della Fenice
Quando si dice che i classici non muoiono mai: la storia su cui quello che si dice essere l’ultimo episodio della saga degli X-Men (prima di un prevedibile re-boot ad opera dei Marvel Studios, che hanno acquisito la Fox) non solo è basata sul classico dei classici degli X-Men su carta (la Saga della Fenice Oscura, datata 1980), ma è già la seconda volta che arriva sullo schermo, in quello che fu un film poco memorabile (X-Men: Conflitto Finale, titolo -a posteriori- un po’ esagerato). Saranno riusciti a raddrizzare il tiro?
Il film è comunque basato solo parzialmente su quella saga, tenendo fermo il concetto centrale: Jean Grey, la potente telepate degli X-Men, salva il gruppo da un disastro spaziale, ma facendo così finisce per diventare il ricettacolo di una potentissima entità cosmica, che minaccia di distruggere il mondo stesso. La stessa Jean Grey deciderà di sfuggire agli X-Men stessi, guidati dal Professor Xavier e ad un misterioso gruppo di alieni, che la cercano per usarne i poteri ai loro scopi.
Ambientato negli anni ’90, così come i precedenti 4 episodi erano basati ciascuno su una decade diversa, il film sceglie una versione molto realistica, rispetto allo stile ipercolorato dei Marvel Studios e a quello cupo della DC, cosa che in effetti aveva funzionato molto bene in Giorni Di un Futuro Passato e Logan; stavolta però al timone c’è Simon Kinberg, e non Bryan Singer o Matthew Vaughn, e purtroppo si vede. Vero che la forza degli X-Men è stata sempre nella coralità (oltre che alle naturali tematiche dell’odio delle diversità, che ne hanno sempre dato una cifra molto metaforica – e potente), ma qui purtroppo, nonostante i personaggi “pesanti” come Professor X, Magneto, Mystica e un cast di attori di altissimo livello (James Mc Avoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence) sembrano veramente usati in modo superficiale, qualcuno come Quicksilver (l’ennesima scena al rallentatore “figa” e basta) o Ciclope o Storm, sono praticamente marginali. Si salvano Nightcrawler/Kodi Smit McPhee e Bestia/Nicholas Hoult. E Fenice? Sophie Turner fisicamente ci sta, ma lo spessore di un personaggio così drammatico le manca. Rispetto a Famke Janssen (la Fenice originale), secondo noi, perde il confronto.
Il film è abbastanza divertente, intendiamoci, e fotografia e musiche sono di livello; ma oltre allo sviluppo dei personaggi di cui sopra, anche la trama ha svariati buchi: le motivazioni degli alieni sembrano la cosa più Oscura del film, anche del titolo, i “cattivi” alla fine sembrano super-zombie non particolarmente svegli. Insomma, Kinberg sembra aver virato sul teen-drama, rendendo questo probabilmente l’episodio meno memorabile dei 7, proprio insieme a quel Conflitto Finale di 13 anni prima (sempre quello con la trama della Fenice Oscura, evidentemente è destino) e per essere un ultimo episodio è piuttosto deludente. E Wolverine manca davvero tanto a questi X-Men, speriamo che il re-boot prenda in considerazione anche “resuscitarlo” in qualche modo.
Più che Oscuro, un finale Opaco. VOTO: 6/10