Guardiani Della Galassia Vol. 3 – La Rivincita dei Perdenti Galattici

Guardiani della Galassia

Con Guardiani Della Galassia Vol.3, James Gunn dirige il terzo ed ultimo episodio della saga di Starlord/Peter Quill (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), Nebula (Karen Gillian), Mantis (Pom Klementieff), Groot (la voce di Vin Diesel) e soprattutto Rocket (voce di Bradley Cooper) che in questo capitolo ha una parte decisamente importante: il nostro procione cosmico e geneticamente modificato ha una valvola al cuore che sta per terminare la sua vita, e il resto del team si mette alla ricerca di una soluzione. Dovranno sfidare il creatore stesso di Rocket, l’Alto Evoluzionario, super cattivo con la missione di creare la forma di vita perfetta sperimentando sulle creature dell’universo, che però vuole lui stesso Rocket per studiarne il cervello…

Insomma, trama abbastanza classica per il franchise MCU che alla fine, per tematiche e musiche (tutte rigorosamente classici delle ultime decadi) strizza l’occhio agli adulti della Generazione X e Y, più che ai Millennial. Le battute anche in questo film della Marvel si sprecano, però tutto sommato sono meno cringy (per usare un termine millennial) rispetto ad altri film. Ovviamente ci sono un sacco di scontri più o meno epici, e alla fine siamo nel classico bene contro il male, ma la sottotrama ha quasi sempre la tematica della perdita (dell’amore, dell’amicizia, del tempo), cosa che evidentemente ha un certo appeal su chi ha qualche annetto sulle spalle: e infatti il film si apre con Creep dei Radiohead (la band quintessenziale della Generazione X a nostro avviso), praticamente tutta. Del resto, i personaggi di GdG nascono come perdenti che si fanno forza a vicenda ed in qualche modo, questo episodio a volte ricorda un po’ Il Grande Freddo del MCU da questo punto di vista. Peraltro, famiglia di perdenti che si allarga in questo film con addirittura la cagnetta Laika che si scopre aver sviluppato poteri telepatici dall’abbandono nello spazio, il piratesco Kraglin (a proposito, bellissima la nave/pianeta/teschio guidata dal nostro) e il potentissimo e sfigatissimo Adam Warlock, che, per gli amanti della Marvel di carta, appare un po’ buttato via rispetto al suo potenziale (NB: personaggio praticamente lanciato nel finalino del primo GdG. Avranno cambiato idea nel frattempo…)

Interessante anche tutta la tematica dell’eugenetica e dove ci si possa ragionevolmente spingere prima di perdere l’umanità di quello che facciamo, dove l’amore della scienza diventa cancerogena alla vita stessa; e anche, una volta tanto, come spesso ci si dimentichi che non siamo neanche l’unica forma di vita sul ns. pianeta e anche per le altre noi siamo responsabili: un’inclusività quasi olistica.

Per il resto, questo Guardiani della Galassia Vol. 3 è un onesto prodotto di intrattenimento, con alcuni picchi, ed il solito finale con il balletto di gruppo (sigh) per ricordarci che è sempre un film Marvel. Anzi, rispetto a Eterni e l’ultimo Ant-Man è decisamente più coeso e meno ripetitivo, tanto che il finale (tolto il balletto di cui sopra) alla fine, è meno consolatorio (almeno come lieto fine) di quanto ci si possa aspettare.

Simpaticamente Scanzonato. VOTO: 6,5/10

 

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