Gone Baby Gone (2007)

Gone Baby Gone (2007)

Opera tratta dal libro di Dennis Lehane (proprio come Mystic River), questo film è insospettabilmente l’opera prima di Ben Affleck. La carriera iniziale del buon Ben, prima di questo film, a prima vista era quellla di tanti bellocci americani, film che necessitavano di muscoli, bei sorrisi, ambientati in situazioni con canotte e pettorali a vista, inseguimenti di auto, astronavi, scene di sesso, ecc… Apparentemente, l’unica dote che gli si poteva davvero riconoscere era il buon gusto in fatto di donne (Jennifer Lopez e Jennifer Garner – anche se su JLo si dice che le abbia regalato una tavoletta WC d’oro tempestata di Diamanti… visto che era il sedere più bello del mondo, e dunque confermava che Ben proprio un maitre-a-penser non era)

E invece no. perchè oltre a questo livello di prima lettura, il Buon Ben perseguiva un sentiero tutto suo… e gli indizi c’erano tutti. In stile settimana enigmistica, NON TUTTI SANNO CHE: 1. Affleck ha vinto miglior sceneggiatura per Will Hunting in tandem con l’amico Matt Damon… si malignò, visto che Damon aveva avuto – e continua ad avere – ben altri film rispetto ad Affleck, che fosse lui il vero artefice. Adesso molti si sono ricreduti.; 2. Affleck ha vinto il premio Coppa Volpi per miglior interpretazione in Hollywoodland. il riconoscimento uscitò qualche risatina e qualche complimento ai suoi PR, ma solo in chi non aveva visto il film. Il suo George Reeve/Superman anni ’50 è assolutamente superbo: dolente, ambizioso, consapevole; 3. qualche perla di recitazione come attore non protagonista in  in “1 Km da Wall Street” (2001) o lo stesso  “Will Hunting”; 4. pur bucando completamente l’interpretazione in Daredevil, Affleck non solo riconobbe il passo falso, ma anche che non c’entrava niente con i fumetti scritti da Frank Miller, uno dei capolavori assoluti del fumetto mainstream USA. 

Quindi, dimostrato che sapeva scrivere e recitare, Ben Affleck ci dimostra ora che sa dirigere (lo stesso vale per la sua seconda opera, The Town).

Finito il panegirico sul regista, il film parla di una coppia di investigatori privati che affiancano la polizia in un rapimento minorile. A sintetizzare il film in un aggettivo questo dovrebbe essere “sorprendente”: per la delicatezza e liricità con cui vengono descritti le periferie di Boston, posti non certo raccomandabili; per la durezza di certi argomenti, come la pedopornografia e l’imperfezione intrinseca del sistema di giustizia; per la recitazione, sia per l’interpretazione assai credibile dei protagonisti (Casey Affleck su tutti, ma anche Michelle Monaghan) sia per alcune scene di una tensione unica (vedere per credere la scena in cui il protagonista affronta uno spacciatore nella sua tana… e in cui si sente la frase che dà il titolo del film); e infine per lo sviluppo della trama, mai veramente esaurita e che lascia con l’amaro in bocca: quanto costa fare la cosa giusta? E come si fa a capire qual’è la cosa giusta?

Come detto in precedenza, un film con molto in comune col ben più noto Mystic River di Clint Eastwood… e se quello vi è piaciuto, Gone Baby Gone vi sorprenderà. 

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