Everything Everywhere All at Once – Il Multiverso come lo abbiamo già visto
Everything Everywhere All at Once: ok ok, questo ce lo eravamo perso e siamo andati a recuperarlo solo perché ha vinto l’Oscar come miglior film. Ecco la prima domanda: avevamo ragione noi o aveva ragione l’Academy?
Prima di rispondere, ecco un breve sunto della trama che, a dire la verità, è più difficile da spiegare che da capire (almeno dopo una ventina di minuti del film e se siete pratici del concetto di Multiverso): Evelyn (Michelle Yehoh) è una immigrata cinese in California, con un marito, una figlia e la sua attività di lavanderia a gettoni. Ha un problema con l’Agenzia delle Entrate (il vero spauracchio degli Americani, altro che le sparatorie e la guerra nucleare) e all’improvviso scopre che tutti gli universi sono minacciati da un’entità misteriosa che vuole spazzare via ogni singola realtà una alla volta, e che la causa di questa disgrazia potrebbe essere stata lei stessa! Ad aiutarla a rimettere le cose a poste, le versioni del marito e di suo padre dell’Alfaverso, che la guideranno a sfruttare tutte le potenzialità che nel nostro universo non ha mai sviluppato. Tutto chiaro?
Dunque, se avete seguito le recenti vicissitudini della Marvel, l’idea del Multiverso, con le infinite possibilità che derivano dalle scelte di ciascuno nel creare una realtà diversa e parallela a tutte le altre, non dovrebbe essere un problema. Altrimenti, meglio che vediate il film.
Diretto dai Daniels, ovvero dalla coppia Daniel Kwan e Daniel Scheinert, noti per i loro film dalla trama bizzarra (provate a cercare Swiss Army Man di qualche anno fa), questo film dal titolo beatlesiano, come dicevamo, attinge a piene mani dal concetto di realtà parallele. In principio (almeno al cinema) fu Sliding Doors (1998), ma li ci si limitava a 2 realtà e alla fine l’unico effetto speciale era Gwineth Paltrow che cambiava taglio dei capelli; poi fu Matrix (1999) che manteneva le 2 realtà e inseriva il kung fu oltre al concetto di “salto” da una dimensione all’altra; poi Inception (2010) con le realtà che diventano infinite; e poi il Marvel Cinematic Universe con il Doctor Strange e Spider Man che nel 2022 riprendono tutti i concetti elencati sopra (incluso il cambio di taglio dei capelli) e che, nel mondo dei fumetti di carta, a dire il vero è un concetto più che noto (anche ai rivali della DC).
E questo Everything Everywhere ecc, cosa aggiunge di nuovo per ottenere ben 7 oscar tra cui miglior film, miglior regia, migliore attrice principale? Assolutamente niente. Intendiamoci fotografia e montaggio sono straordinari, il ritmo è impressionante, i costumi e le scenografie super. Ma tutto il resto? 2h20’ iper-ripetitive e senza uno straccio di messaggio finale che non sia “siate gentili”. Recitazioni tutto nella norma, niente di straordinario (però la più brava è Jamie Lee Curtis, l’unico oscar meritato a parte quello del montaggio). Tutto questo ingegnerizzato per strizzare l’occhio al mondo nerd degli anime e a quello delle sfide dei film wushu tanto cari a Tarantino (vedi il suo Kill Bill, a cui questo EEAaO deve tanto con i suoi scontri di kung fu pieni di momenti grotteschi), questo film ci è onestamente sembrato una marchetta da Oscar dove ormai per vincere devi semplicemente fare la spunta di una serie di elementi, e più ne hai, più hai probabilità di vincere. Attori di minoranze etniche (meglio se di religioni non cristiane)? Almeno una storia LGTBQ nel film, meglio se perseguitata? Problemi di obesità o altri casi di bodyshaming da stigmatizzare? Ecco, questo li aveva tutti. In più c’è anche la chicca dei titoli finale con i nomi degli attori in 2 caratteri (c’è anche il mandarino, così facciamo contenti anche i Cinesi… ma non è un film USA questo?). Dopo CODA dello scorso anno (diciamoci la verità: chi lo ha visto?), ormai siamo arrivati al concetto che se rispetti tutti i criteri di cui sopra, puoi fregartene di sceneggiatura, dialoghi, recitazione, ecc. E’ la morte degli Oscar come premio alla qualità del film, ormai è più il SEO dei film.
Vuoto come il Bagel che (spoiler) appare nel film. VOTO: 2/10