Elysium – Il Futuro è di tutti (forse)

Elysium – Il Futuro è di tutti (forse)

Con qualche rara eccezione, nella cinematografia moderna il futuro non appare mai roseo. In effetti, da Alien in poi, ci viene prospettato un destino preoccupante: sistemi politici asserviti alle corporazioni industriali, sovrappopolazione, imbarbarimento sociale e culturale, tecnologia schiavizzante, pochi che hanno molto e molti che hanno poco.

Anche questo film  non fa parte delle eccezioni, e descrive un pianeta Terra ormai cannibalizzato e affollato; e dal quale si vede una stazione geo-orbitante, abitata da potenti e dai ricchi che possono permettersi agi e salute, difesi da un esercito di androidi e da uno scudo spaziale che incenerisce chi prova ad arrivarci senza permesso: Elysium.

Max (un Matt Damon in versione Bruce Willis), ex-ladro di auto, da sempre sogna di arrivarci, e questo sogno diventa una necessità quando, causa incidente sul lavoro, gli restano 5 gg di vita: l’unica possibilità è accedere ai miracolosi sistemi medici di Elysium, e per fare questo non esiterà a farsi impiantare un esoscheletro, allearsi con un gruppo di “scafisti” spaziali e ipertecnologici e a rapire un ricco industriale.

Dopo il ben più innovativo e indipendente District 9, Neill Blomkamp fa il salto nella hollywood dei blockbuster, con un film da star system e dall’impianto piuttosto classico, anche se mantiene l’idea, giá vista nel suo precedente lavoro,  della visione distopica di un mondo dove una classe dominante si isola dal resto del mondo o lo rinchiude dietro recinti reali o virtuali…Facile intuire come la situazione attuale delle grandi migrazioni di disperati sia la chiave di lettura sotterranea neanche troppo celata, visto che i ricchi di Elysium parlano francese e i poveri sulla Terra ovviamente spagnolo… Che siano USA e Messico o Europa e Africa, il parallelo calza perfettamente; e ovviamente non secondaria, l’origine sudafricana del regista, testimone di regimi di apartheid mai veramente finiti, se non a parole, e sempre più globali.

Come dicevamo, si tratta di fantascienza con una forte carica metaforica e di critica sociale che trova i suoi padri nobili in opere letterarie come 1984 e Il Nuovo Mondo, e che poi ha sempre trovato terreno fertile nel cinema sin dagli anni ’50 (ricordate i fantasmi maccartisti dell’originale Invasione degli Ultracorpi?). Pur non brillando per originalitá, Elysium aggiunge una buona componente di azione che funziona bene, e si avvale di buone interpretazioni da parte di Matt Damon e di Jodie Foster, ormai specializzata dopo Inside Man, nella parte dell’algida e malvagia superburocrate/politica (e stavolta è particolarmente soddisfacente come alla fine i politici vengono ripagati da quei militari spesso strumentalizzati e manipolati per non sporcarsi le mani).

In definitiva niente affatto stupido e invece piuttosto divertente, Blomkamp confeziona un buon lavoro per gli amanti  della fantascienza di ispirazione cyberpunk o dell’azione “ragionata”; Magari non passerà alla storia, ma Elysium  rappresenta un buon due ore di intrattenimento per un pubblico adulto, con alcune domande scomode: davvero ci comporteremmo diversamente dall’altra parte? La libertà è già abbastanza per tutti?

Se una libera società non può aiutare i molti che sono poveri, non può salvare i pochi che sono ricchi” (J.F. Kennedy, 1961). VOTO: 7/10

CATEGORIES
Share This

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus (0 )