
Edge Of Tomorrow – Provaci Ancora, Tom
Cosa potremmo fare se riuscissimo ad imparare dai nostri errori e avessimo tutto il tempo del mondo per farlo? Se avessimo la possibilità di provare e riprovare all’infinito fino ad avere successo? A Rispondere a questa domanda ci pensa Doug Liman, regista del primo film della serie di Jason Bourne e di una serie di film d’azione, trasportandoci in un futuro prossimo dove una razza di alieni sta per sconfiggere la razza umana, se non fosse per la strenua resistenza dell’esercito terrestre e per gli incredibili avanzamenti del Maggiore Cage (T. Cruise) e dell’eroina Rita Vrataski (E. Blunt). Il segreto dei due soldati è che, per qualche misterioso motivo, i due muoiono sul campo per “resuscitare” all’inizio della missione, stavolta però consapevoli degli errori svolti in precedenza, quasi come fossero in un videogioco.
Non casualmente, visto l’atmosfera da Playstation che pervade tutto il film, a cui si aggiunge che si tratta dell’adattamento da una graphic novel giapponese, aspetti entrambi molto evidenti nel film come scelta estetica (vedi vari tòpoi come gli esoscheletri da combattimento dei soldati, il look biomeccanico degli alieni, o lo spadone con cui Rita -una specie di Giovanna D’Arco futuristica- abbatte i nemici). La pellicola è decisamente spettacolare, con ritmi serratissimi ed un soggetto molto interessante, partendo dall’intuizione (ottima) di riprendere l’idea base di un classico della Commedia USA (Ricomincio da Capo con Bill Murray) e traslandolo nella fantascienza. Le scene dell’invasione in stile D-Day (che si vedrà svariate volte durante il film) sono probabilmente il punto più alto e memorabile del film, davvero notevoli sia come ritmo che come fotografia.
Dove si affossa dunque un film che, dopo 30 minuti, aveva già tutti i crismi per diventare un nuovo classico? Semplice: troppa ingegnerizzazione da blockbuster. Posto che alla fine la spiegazione dei superpoteri di Cage fa un po’ acqua (ci sarebbero state soluzioni migliori e meno “fantasy”), la seconda parte, paradossalmente quella con meno “ripetizioni” è la più fracassona, tradizionale e infine noiosa. C’entra forse Tom Cruise? In qualche modo Edge Of Tomorrow fa il pari con un film di fantascienza dello scorso anno, Oblivion: una trama molto diversa come presupposti, un potenziale ugualmente ottimo, ma uno sviluppo pressochè identico: in particolare il finale si poteva risparmiare in entrambi i casi (con perdipiù titoli di coda degni di un cinepanettone), ma la sensazione è che probabilmente si sia voluto tutelare l’immagine della star di Top Gun (nonché dargli la solita occasione di guidare una moto senza casco… vedi oltre a Top Gun, Oblivion e questo, i vari Mission Impossible, e persino, se non ricordo male, La Guerra Dei Mondi… Aargh. Ma sarà una sua richiesta specifica?). Ad ogni modo, il buon Tom si appresta a diventare, nel bene o nel male, l’erede di Charlton Heston nella fantascienza mainstream USA.
Sviluppo e Cruise a parte, in Edge of Tomorrow tutto è perfettamente mestierante (inclusi Emily Blunt, il redivivo Bill Paxton, Brendan Gleeson, gli alieni dal design non particolarmente interessante e i marines dello spazio destinati al massacro nel miglior stile di Aliens, Predator, ecc.) e dunque tutto perfettamente dimenticabile nel breve. Occasione persa… Provaci ancora Tom. VOTO: 6,5/10