Deadpool – Un Supereroe molto Super e poco Eroe

Deadpool – Un Supereroe molto Super e poco Eroe

Il primo cinefumetto targato Marvel (ma non Studios) ad arrivare in Italia nel 2016, è basato su uno dei fumetti più anomali del MarvelUniverse, ovvero Deadpool, che di supereroistico, a dire la verità, ha solo il costume ed i superpoteri, essendo un mercenario linguacciuto, sboccato e violento.

In effetti, il primo film di Tim Miller, si presenta più come un film di vendetta, che altro: quella di Wade Wilson (Ryan Reynolds), alla ricerca del medico che sì lo ha curato dal cancro, donandogli poteri rigenerativi sovrumani (alla Wolverine, che più di una volta viene citato nel film), ma sfigurandolo oltre ogni limite. Per poter tornare dalla sua amata Vanessa (Morena Baccarin), il suo piano è semplice: trovare il medico e costringerlo a curarlo. Peccato che il medico stesso (Ed Skrein), sia lui stesso un mutante chiamato Ajax, a capo di un pericoloso cartello di criminali.

Come è più di Ant-Man, Deadpool (che prende il nome dall’ultimo film della serie dell’Ispettore Callaghan), appartiene a quel filone di decostruzione del supereroe in chiave comico/satirica, prendendone in giro clichè e stilemi; ed aggiunge un bel po’ di violenza e scene di nudo che, a differenza di tutti gli altri film Marvel, lo rendono non proprio un film da bambini (negli Stati Uniti è un PG 13). In effetti, il film di Miller è quello che si chiama uno spoof (ovvero la parodia del genere, un po’ come lo erano stati L’Aereo Più Pazzo del Mondo, Top Secret, e i più recenti Scary Movie, Hero Movie). E, se la trama è veramente basic, c’è da dire che si ride , e pure parecchio: il gore e le battute esplicite saranno anche a tratti pesanti (e il cameo di Stan Lee è di sicuro il più estremo visto sinora!), ma senz’altro sono una ventata di freschezza rispetto all’umorismo stile The Avengers che più che ridere fa sorridere (essendo prodotti per famiglie), e gli amanti del genere saranno entusiasti di scoprire gli innumerevoli riferimenti al fumetto e ad altri film del genere (mitica la battuta sulla scelta del nome “Captain Deadpool? naa, solo Deadpool”).

Soprattutto film in cui ha partecipato Ryan Reynolds, arrivato al quarto film basato su un fumetto della sua carriera (tutti flop o quasi): Lanterna Verde, Blade III, RIPD, e Wolverine Origins, dove interpretava… Wade Wilson/Deadpool, ma in una versione totalmente stravolta rispetto al fumetto (bocca cucita -sic- e katana al posto delle mani). Ha già annunciato è il suo ultimo (sarà vero?). A Reynolds, si aggiunge tutto il cast, nessuna stella, ma molto efficaci, su tutti il cattivo Ed Skrein, la bellissima Morena Baccarin (quella di Visitors), ed i simpatici TJ Miller e Leslie Uggams (i “Robin” di Deadpool. 

Curiosamente, si tratta di un film low budget (per gli standard Marvel… e spesso ci sono nel film battute su quanto sia stata parsimoniosa la produzione!) e, incredibile ma vero, funziona meglio di tanti altri: non solo il film su concentra su meno personaggi (pensiamo a come l’eccesso di personaggio abbia nuociuto agli ultimi Spiderman o agli ultimi due Iron Man), e questo aiuta a delinearli meglio, ma elimina tutti quegli effetti speciali che a volte niente aggiungono, anzi anestetizzano lo spettatore (ultimo Avengers). Aggiungiamoci l’umorismo che davvero fa ridere, qualche tocco come Deadpool che parla direttamente in camera (la “quarta parete”), e le origini che vengono integrate benissimo nella storia (ormai sono tutte uguali, soprattutto questa che nel fumetto è quasi uguale  Wolverine!) che, udite udite, è compressa in 1h45’ tutti tirati, lo rendono, sorprendentemente, uno dei migliori cinefumetti degli ultimi anni. Infine, lascia presagire interessantissimi sviluppi coi “reietti” dei Marvel Studios, ovvero gli X-Men. Dopo aver visto questo Deadpool,  attendiamo più che fiduciosi. VOTO: 7,5/10

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