
Batman vs. Superman: Dawn of Justice – Il Ritorno del Cavaliere Parecchio Oscuro (e altre creature)
Dopo tanto battage pubblicitario, la DC/Warner sforna infine il suo cavallo di battaglia per contrastare lo strapotere dei grandi rivali della Marvel/Disney nell’arena dei cinefumetti. Guerra tra titani: da una parte Batman, Superman e WonderWoman, dall’altra Spiderman, IronMan, Captain America.
Regge la strategia della DC? Dall’altra parte una serie scrupolosamente pianificata di film dedicati ad eroi individuali, che poi si riuniscono periodicamente nei mega cross-over che sono gli Avengers; qui invece, un po’ per differenziarsi, un po’ perché dopo tanta non-strategia avevano perso troppo tempo (anche se ovviamente la trilogia di Nolan, quella del Cavaliere Oscuro, e che qui comunque produce, è stato un diversivo, seppure problematico da un punto di vista della continuità, coi fiocchi e probabilmente inarrivabile nel genere), la scelta è di risolvere tutto la questione delle genesi in un mega contenitore da 2h30 dove vengono presentati quelli che saranno i nuovi dei dell’universo DC. Partendo da quelli che abbiamo già visto, Batman e Superman (già visto ne L’Uomo D’Acciaio di 3 anni fa e da cui riprende le mosse anche questo film), e aggiungendo le new-entry, Wonder Woman in primis, ma anche lasciando intravedere gli altri come Aquaman, Flash e Cyborg.
Da questo punto di vista, il regista Zack Snyder (lo stesso de L’Uomo D’Acciaio, nonché 300 e Watchmen) prova nella titanica impresa di condensare il tutto in un unico film, peraltro prendendo le mosse da una graphic novel notissima ai fan (ovvero Il Ritorno del Cavaliere Oscuro) e usandola come cavallo di troia per il resto dell’operazione, e che aveva come climax lo scontro tra Batman e Superman. Ci riesce?
Non anticipiamo niente della trama, parliamo invece dei personaggi, che in fondo, sono il motivo per cui andiamo a vedere un film del genere. Abbiamo Superman (Henry Cavill), l’unico già veramente noto in questo universo, semidio dalla valenza messianica, tanto adorato quanto temuto (e strumentalizzato); il nuovo Batman (stavolta è Ben Affleck, al secondo supereroe dopo il flop di Daredevil; e aveva anche interpretato la biografia del primo Superman della TV, ovvero George Reeves in Hollywoodland), che però è un vecchio Batman, cinico e disilluso, praticamente solo se non per il fedele Alfred (Jeremy Irons), che opera come il suo braccio destro tecnologico, più che da maggiordomo. Si aggiungeranno la misteriosa e bellissima Wonder Woman (Gal Gadot) e il cattivo di turno, Lex Luthor (Jesse Eisenberg), giovane e geniale imprenditore assetato di potere.
Quindi? Vediamo quello che ci è piaciuto: ambientazione molto cupa e quanto più realistica possibile, in netta differenziazione rispetto al mondo pop e colorato degli Avengers, e ancora più dark rispetto agli X-Men della Fox. Effettivamente si è trattata di una mossa necessaria, in un mondo già inflazionato di supereroi; musiche di Hans Zimmer davvero potenti (in linea col Cavaliere Oscuro per intenderci). Non aspettative battute (ne abbiamo contate solo 2 -due!- in oltre 2h30 di film, se cercate atmosfere alla Disney qui non ne troverete e non che sia un male!). E Henry Cavill è davvero molto nella parte, degno erede di Christopher Reeve (dimenticato l’intermezzo Brandon Routh), credibile e spesso tormentato nelle sue responsabilità verso l’umanità. Alcune scene, l’attentato in senato in primis, sono davvero di impatto, un po’ il marchio di fabbrica di Snyder. Infine la tematica del divino contro l’umano, molto ben congegnata la sovrapposizione della mitologia storica (greca, egiziana, biblica) con quella del pantheon DC; e i continui rimandi all’attuale situazione di lotta al terrore.
Cosa ci è piaciuto meno: gli altri personaggi sono veramente abbozzi, e dire che soprattutto Batman ne ha di tempo sullo schermo: ma è un guazzabuglio di flashback, sogni, reazioni più o meno credibili, a meno che non abbiano voluto dargli una connotazione da anarchico quasi-psicopatico. Ci sembra invece che abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco, e il modo con cui prima combatte Superman e poi si riconcilia lascia un po’ stucco per la velocità (con alcuni dialoghi fin troppo adolescenziali). Intendiamoci, Ben Affleck ha le physique du role, e si vede che ama i fumetti, e che ama il personaggio; la stempiatura grigia e lo sguardi disilluso gli dà una tonalità davvero nuova rispetto al Cavaliere Oscuro che abbiamo conosciuto (e occhio all’armatura di Robin nella batcaverna… rivela un particolare notevole). Invece, Jesse Eisenberg nei panni di Lex Luthor è davvero fuori luogo: sembra un Mark Zuckerberg impazzito (non a caso è l’attore di The Social Network), o un tentativo di imitare Heath Ledger nella sua famosa interpretazione del Joker. Non si capisce neanche quale sia il motivo per cui vuole sbarazzarsi di Superman.
L’ultima parte, poi, dove entra l’ultimo cattivo nell’innesto di un’altra famosissima storia della DC (e di cui non possiamo dire il titolo per evitare un mega-spoiler) ci sembra veramente inutile, se non per creare un finale allo stesso tempo spiazzante per lo spettatore e comunque scontato per gli sviluppi futuri.
Dunque? Secondo noi, complessivamente è un discreto film, ma decisamente deludente rispetto alle aspettative. Per ora The Avengers e gli X-Men (salvo un suicidio nel prossimo Apocalypse) dormono sonni tranquilli. Ma potenziale e spazio per recuperare ce n’è. VOTO: 6,5/10