Avengers: Infinity War – La Fine è Vicina (Ma Non Subito)

Non pensiamo di spoilerare niente quando diciamo che manca una parte importante al titolo, ovvero “Parte Prima”. Nel senso che, al di là del prossimo episodio previsto tra un anno esatto e che non ha ancora un titolo definitivo (sic!), di certo Avengers: Infinity War termina in modo brusco e inaspettato, un po’ come L’Impero Colpisce Ancora per intenderci. Francamente, non siamo dei grandi fan dei cliffhanger sospesi per troppo tempo, ma limitiamoci al film di per sé.

Per i fan di lunga data, il riferimento è ovviamente alle Gemme dell’Infinito, 6 pietre potentissime ognuna in grado di governare una delle 6 dimensioni fondamentali del Cosmo: il Potere, Lo Spazio, Il Tempo, La Realtà, La Mente e l’Anima. Chi le mette assieme, diventerà onnipotente, e se lo è messo in testa Thanos, titano che ha deciso di salvare l’universo dall’eccesso di vita, dimezzandola malthusianamente. Chi si frappone a loro? Un sacco di gente, in realtà. Gli Avengers, ormai divisi in due fazioni dopo gli eventi di Civil War, i Guardiani della Galassia, e poi Spiderman, Doctor Strange, Black Panther, ecc.

Cambio alla regia: dopo Joss Whedon, passato al Lato Oscuro della Forza, cioè alla DC/Warner; arrivano i fratelli Russo che avevano fatto molto bene con due episodi di Capitan America (di cui uno era Civil War, appunto). Il primo episodio degli Avengers, ormai di 6 anni fa, era stato forse uno dei film più spettacolari della Marvel (e uno dei più riusciti), bene anche il secondo, ma meno divertente. Qui siamo davanti ad un potenziale casino: sono ben 67 i personaggi tratti da tutto il Marvel Cinematic Universe che sono stati messi assieme., come rendere il tutto coeso ed evitare una roba tipo Sanremo dello Spazio?

Non è andata male: le storie si intersecano bene, sono stati individuate una serie di sottotrame dove gli eroi vengono raggruppati e ciascun gruppo finisce con il confluire verso l’inevitabile battaglia finale, che avviene in Wakanda, dove altro? Il mix di dramma e battute stile Marvel è ovviamente onnipresente, anche se stavolta le battute ci sono sembrate più azzeccate che in altri casi, palma d’oro vanno a Drax e Mantis che in effetti hanno le più belle (ma merito va anche ai tempi comici di Bautista e della Klementieff), ma in genere il lavoro di squadra di un cast così mastodontico e per la maggior parte con un minutaggio limitato è stato ben amalgamato, su tutti emergono i pesi massimi Robert Downey Jr (Iron Man), Chris Evans (Capitan America, anzi solo Cap come si vedrà nel film) e Chris Hemsworth (Thor), ma anche Benedict Cumberbatch (Doctor Strange) è davvero incisivo. E onore a Josh Brolin/Thanos, cattivo sì, pazzo anche, ma con una logica degna del peggiore/migliore Hitler, coerente a modo suo e credibile nella interpretazione dell’attore (finalmente non soffocato dalla computer graphics). Il resto? Fotografia, effetti speciali, musiche? Inutile recensire, tutto il top di Hollywood. Finalino magari meno incisivo del previsto, ma che preannuncia una nuova scommessa della Marvel (che esce a breve…)

Dunque: il film mantiene le promesse di spettacolarità, e i Russo sono bravissimi a mantenere le redini di un cast potenzialmente ingestibile. Ma non va oltre, onestamente in 2h30’ di film di più non ci stava, in termini di azione e ritmo, e paradossalmente manca qualcosa. La profondità, anche per un film Marvel. Chissà, magari il secondo film (che senza anticipare niente, per forza avrà un bel po’ di personaggi in meno), riuscirà ad ovviare, e allora anche questo “Parte Prima” avrà un senso compiuto pieno. Sospeso come il finale. VOTO: 7/10  

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