
Io Sono Nessuno – Un Tranquillo Killer di Periferia
Scritto dal regista di Hardcore Ilya Naishuiller e dallo scrittore di John Wick Derek Kolstad, Io Sono Nessuno non poteva che essere un film di azione adrenalinico e grottesco e, sorpresa sorpresa, lo è.
Hutch Mansell, tranquillo contabile di un’azienda di periferia, un giorno viene assalito in casa da due delinquenti. I due vengono messi in fuga in modo accidentale, ma quel qualcosa fa scattare qualcosa dentro di lui… o ha riattivato qualcosa da un passato misterioso?
La trama si potrebbe già sintetizzare in queste poche linee: e di certo, se cercate qualcosa di originale e con approfondimenti psicologici su una società incattivita, cercate pure altrove; d’altro canto se invece cercate un’oretta e mezza di fumettose scazzottate e sparatorie, cariche di azioni e battute, vi ci scappano pure un paio di risate.
Dicevamo lo scrittore di John Wick, ed in effetti, questo film ne è la versione in stile Giustiziere della Notte, con protagonista Bob Odenkirk, il Saul Goodman delle serie TV Breaking Bad e Better Call Saul. Il suo Hutch Mansell è un mix del Denzel Washington di The Equalizer e del Liam Neeson di Io Ti Troverò, con in più una spruzzatina di sangue, budella e humour nero. Belle le musiche, che trovano spunto dalle passioni da amatore del vinile di Hutch, e che fanno uno splendido contraltare alle ossa che si spezzano sullo schermo. Niente di nuovo, lo sappiamo, ma ben fatto e divertente.
Bravo il protagonista, che passa dal tranquillo marito e padre di famiglia intrappolato in una grigia routine e in crisi con la moglie al super killer (e complimenti a Odenikirk per avere girato le scene in prima persona, vedere per credere); e bravo il cattivo Aleksey Serebryakov, anche lui una macchina da guerra di mezza età stereotipo del russo mafioso. Qualche ritorno interessante: la moglie del protagonista è Connie Nielsen (sempre bellissima), e ci sono Michael Ironside e soprattutto Christopher Lloyd, un vecchietto pieno di sorprese (alla prima parte di azione, crediamo, alla tenera età di 82 anni)
Vabbè non vincerà l’Oscar, e vabbè, è il primo di una franchise (salvo riprese del Covid) come i suddetti John Wick, The Equalizer, ecc, ecc. con protagonista un insospettabile vendicatore di mezza età, ma insomma, ci avrebbe fatto divertire anche su Netflix, tanto meglio sul grande schermo. Sanguigno. VOTO.6,5/10
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Roger Smith
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